Passa ai contenuti principali

“Sentiero Calabria”: tutta la regione, a piedi, in un unico cammino

Una nuova proposta che si aggiunge ai percorsi più importanti: con i suoi 654 km, il Sentiero Calabria attraversa tutto l’entroterra della regione, dalle alture di Reggio Calabria alla frazione di Lorica, inoltrandosi nei tre parchi (Aspromonte, Sila, Pollino) e nella riserva delle Serre. In un’unica soluzione si passa dal mare alle catene montuose, dagli altopiani alle foreste, dai monoliti rocciosi alle cascate. Si incontrano antichi monasteri, santuari, necropoli e grotte preistoriche, tra una merenda con i pastori e un pranzo in masseria. Questa mattina a Verona la presentazione ufficiale del progetto, nell’ambito del World Tourism Event.


Verona, 15 settembre 2022 - Nasce il Sentiero Calabria, un cammino di 654 km che percorre tutta la dorsale della regione, e si candida ad essere “the next big thing” in termini di riscoperta dell’ecoturismo lento. Per la prima volta, un cammino unisce i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre in un’unica avventura da vivere a passo d’uomo, in 34 tappe ben strutturate.
Questa mattina a Verona il lancio ufficiale dell’itinerario, nell’ambito del Salone Mondiale del Turismo nei Siti e nelle Città Patrimonio UNESCO: il progetto, realizzato dalla Regione Calabria con Enti dei quattro Parchi Nazionali, è stato presentato dal Dirigente Settore Parchi e Aree Naturali Protette della Regione Calabria Giovanni Aramini, da Giuseppe Putortì, Direttore Ente Parco Naturale dell’Aspromonte, dal Consigliere Ente Parco Nazionale della Sila Gaetano Osso, dalla responsabile del servizio di promozione del Parco Naturale dell’Aspromonte Silvia Lottero, dall’Ing. Sabrina Scalera, insieme al membro del Coordinamento Scientifico del World Tourism Event Robert Piattelli. Il Sentiero, completato nel 50esimo anniversario della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Unesco, ha ispirato anche un omonimo documentario, Sentiero Calabria, prodotto da Doc Creativity, diretto dal regista reggino Antonio Melasi, e proiettato in anteprima durante la conferenza.
L’iniziativa rende merito a una regione che viene sempre più valorizzata sul piano turistico: la Calabria è stata “scoperta” anche oltreoceano, essendo l’unica meta italiana citata dal Time nella sua prestigiosa guida “The World’s Greatest Places Of 2022”, come destinazione ambita per gli appassionati di percorsi storici e naturalistici.
In nessun’altro luogo d’Italia si passa attraverso panorami tanto diversi: è come fare il giro del mondo e al tempo stesso viaggiare nel tempo. Un giorno si passeggia tra monoliti e “meteore” come quelle della Grecia e della Cappadocia, tra monasteri scavati nella roccia, e un altro si cammina tra gigantesche felci preistoriche e montagne aspre e selvagge che ricordano la Scozia. Si attraversa l’altopiano più esteso d’Europa, ci si inoltra nei canyon scavati dai torrenti come negli Usa, si sente il profumo della macchia mediterranea e si incontrano daini e pavoni in libertà. Si scopre una civiltà antichissima, passando dagli insediamenti neolitici agli edifici con influenze bizantine, si scopre la religiosità popolare nei santuari e ci si ferma nelle masserie per gustare i prodotti locali. Ovunque si viene accolti dall’ospitalità dei calabresi, che portano in tavola formaggi di montagna, selvaggina, pasta tradizionale, vini del territorio.

Diario di viaggio: 4 aree naturalistiche uniche
Il Sentiero Calabria è stato completato nel 50esimo anniversario della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Unesco – tra i quali, dall’anno scorso, si annoverano le antiche faggete dei parchi nazionali dell'Aspromonte e del Pollino. È come un’arteria che percorre la regione in senso longitudinale. Il punto di partenza è il tratto calabrese del Sentiero Italia, a cui si aggiungono percorsi e piste interne: collega l’intero territorio regionale in 34 tappe strutturate in modo da valorizzare borghi, mete e servizi di accoglienza.

L’Aspromonte
Si parte dalla punta estrema della regione per attraversare l’Aspromonte, che si erge come un’isola tra lo Ionio e il Tirreno. Se il versante ionico appare aspro e selvaggio, quello tirrenico è un verdeggiante susseguirsi di piane, valli, forre e cascate. Alle sue falde sorge la Valle delle Grandi Pietre, monumenti naturali in arenaria, modellate dal clima. Dal punto di vista naturalistico si tratta di una terra antichissima, con gigantesche felci preistoriche e picchi sorvolati da aquile reali. Molto tipici sono i “monoliti” dalle forme suggestive e gli insediamenti rupestri che possono ricordare le Meteore della Cappadocia. L’Aspromonte custodisce monasteri, forti, masserie, insediamenti agricoli. Particolarmente affascinante e leggendario è il Santuario di Polsi, meta di migliaia di pellegrini ogni anno.

Le Serre
Posizionate tra l’Aspromonte e la Sila, le Serre sono un gruppo montuoso ricco di paesaggi unici, con un ampio altipiano che digrada verso il Mar Ionio e vari tratti pianeggianti nella parte centrale. Abbonda di corsi d’acqua e sorgenti, che formano torrenti impetuosi, gole strette e cascate, come quella del Marmarico, con 90 metri di dislivello. Molto particolare l’area dei monti Mammicomito e Consolino, sede di antiche miniere. Nelle foreste, tra alberi monumentali si aggirano mufloni, daini, caprioli, istrici, rapaci notturni, ma anche pavoni selvatici. All’interno dell’area protetta troviamo anche la secolare Abbazia dei Monaci Certosini di Serra San Bruno, ancora in attività, aree archeologiche come le ferriere Borboniche di Mongiana. Nel parco vivono e lavorano gli ultimi carbonai d’Italia, eredi di una tradizione quasi scomparsa.

La Sila
Ci troviamo nel più grande altopiano d’Europa, nel cuore della Calabria: 1.700 chilometri quadrati, un’altitudine media di 1300 metri. Coperta di alberi, soprannominata da sempre “Gran Bosco d’Italia”, la Sila è stata sfruttata per millenni per il legname. È la mitica dimora di Silvano, dio della foresta, a cui si consacrava la pece estratta dagli alberi locali usata per incatramare le navi che solcavano il Mediterraneo nell’antichità. Abitata dal neolitico, la Sila è stata un crocevia di popoli, e conserva traccia di una cultura sedimentata nei millenni. In epoca bizantina ha accolto molti monaci basiliani, che hanno lasciato molte testimonianze, come Santa Maria del Patire, vicino Rossano, e successivamente è stata abitata da normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Tutte influenze che si ritrovano nella cultura locale.

Il Pollino
Situato al confine tra Calabria e Lucania, il Pollino è costituito da vari massicci, e si caratterizza per il susseguirsi estremamente vario di pianori, strapiombi di rocce, massi erratici, grotte e gole. Il territorio del Parco mostra una notevole complessità geologica, e dal 2015 fa parte della rete Europea e Mondiale dei Geoparchi come Geoparco Globale UNESCO. Anche dal punto di vista della flora e della fauna il Pollino è un’area unica nel Mediterraneo. Qui si trova un sito preistorico tra i più importanti d’Europa, la Grotta del Romito: su una parete si trova l’incisione di un antico bovino, il bos primigenius, testimonianza eccezionale dell’arte rupestre. Il passato riemerge anche a Laino Borgo, dove sono stati trovati importanti resti di necropoli.

Il progetto
Il Sentiero Calabria è stato realizzato dalla Regione Calabria con gli Enti dei Parchi Nazionali del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte, insieme al Parco Naturale Regionale delle Serre. Questa proposta è sostenuta dai fondi del Programma Operativo della Regione 2014/2020 – Azione 6.6.1, e punta alla promozione di un turismo ecosostenibile, compatibile con il territorio e accessibile a tutti. Questo cammino rappresenta, idealmente, la prima tappa di un progetto ancora più ambizioso, che punta a identificare tutti i percorsi calabresi, anche minori, per unirli in una mappa sentieristica che raggiungerebbe i 1.600 km di sviluppo, da percorrere rigorosamente a piedi.

Il documentario
Tutto l’entroterra della Calabria in appena sette minuti: il documentario “Sentiero Calabria”, dedicato all’omonimo percorso di trekking appena inaugurato nel cuore della regione, è un’immersione in un territorio dove ad ogni passo si scoprono paesaggi – naturali e antropologici – unici. Prodotto da Doc Creativity, parte della Rete Doc, il maggiore network italiano di professionisti della cultura e della creatività, è stato proiettato in anteprima oggi, a Verona, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto Sentiero Calabria, nell’ambito del Salone Mondiale del Turismo nei Siti e nelle Città Patrimonio UNESCO.
Il progetto nasce per valorizzare questo cammino, tra i più affascinanti della penisola e composto da 34 tappe e 654 km, investendo nelle potenzialità della Calabria: gli enti che rappresentano le aree protette - i tre parchi e la riserva che costituiscono la dorsale della regione - hanno commissionato l’opera al regista di Reggio Calabria Antonio Melasi, che ha coinvolto un team di colleghi, Giuseppe Calabrò, per il coordinamento e le riprese, Demetrio Caracciolo, operatore drone Uas, direttore della fotografia e responsabile editing, e Mauro Giamboi, autore della colonna sonora.
“Non è un manuale di sentieristica per escursionisti, e non è certo esaustivo: impossibile, in pochi minuti, mostrare tutto l’incanto di questa terra” racconta Antonio Melasi. “Abbiamo scelto una via più poetica, sottile e allusiva, ispirandoci a Old Calabria, il diario di viaggio di Norman Douglas, un tormentato scrittore inglese che all’inizio Novecento si innamorò di questi luoghi fatti di forti contrasti, trovando pace e bellezza lontano da casa. Abbiamo ridato vita a questo personaggio grazie alla voce di un attore madrelingua inglese, che legge con il proprio accento alcuni brani scelti dal diario di Douglas. Questa voce si alterna a quella di un narratore di taglio più documentaristico, che ritma le immagini e le sequenze. Il nostro obiettivo: alimentare la curiosità e il desiderio di visitare questi luoghi con una piccola preview.
“Lo scorso aprile abbiamo potuto rivivere alcune tappe del viaggio di Douglas, le riprese sono durate una decina di giorni” aggiunge Giuseppe Calabrò. “Il documentario è scisso in quattro momenti, ognuno con la sua atmosfera, sottolineata dalla colonna sonora. Appena superato il confine con la Basilicata, il parco del Pollino alterna monti come il Dolcedorme, pini abbarbicati sui costoni, l’altipiano di Orsomarso, a luoghi speciali per la religiosità popolare come il Santuario della Madonna del Pettoruto e il Chiostro di San Bernardino. Nella Sila, che Douglas compara addirittura alla Scozia, abbiamo ammirato il lago di Arvo, l’arboreto di Sbanditi con i suoi alberi monumentali. Nella riserva delle Serre, ricca di sorgenti e miniere, ci siamo soffermati sulla Certosa di San Bruno e sulla fonderia borbonica, prima di riprendere la strada verso il più selvaggio Aspromonte: qui abbiamo esplorato la valle delle grandi pietre, con i suoi monoliti, e Montalto. Da questa vetta la statua del Redentore guarda verso Reggio Calabria”.

A questo link, a partire dal minutaggio 03:00:00 è possibile riguardare la conferenza stampa, trasmessa in diretta streaming e il documentario

Commenti

Posta un commento